Champions of Cultural Excellence

Museum intelligence, in keeping with this year’s theme, cannot be separated from certain fundamental categories, such as space and time. Understanding the places and communities in which museums are embedded, their historical evolution, and their current relationship with the social and territorial fabric means accessing a key component of the paradigm through which this intelligence is expressed. This is precisely why we have dedicated a section to the relationship between museums and their territories, featuring as its inaugural guest the Accorsi-Ometto Museum in Turin.

Museo Accorsi – Ometto
source: https://www.fondazioneaccorsi-ometto.it

Luca Mana

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Orhan Pamuk
source: https://www.vle.lt/straipsnis/orhan-pamuk/
Pietro Accorsi
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Giulio Ometto
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Luca Mana – The range of knowledge and emotions a visitor may take away depends on their personal interests. However, one certainty remains: the memory of a truly unique place, a rarity in today’s museum landscape.

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Luca Mana – At the national level, our relationships with other museums are positive—we frequently request loans for our exhibitions and occasionally lend works from our collection. At the city level, however, interactions with public institutions can be difficult, as they often create obstacles rather than fostering collaboration. Nevertheless, our relationships with other private institutions, nationally and internationally, remain constructive.

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Luca Mana – We aim to make the museum less exclusive and more inclusive, ensuring accessibility even for those without a strong cultural background. Personally, I do not believe that artificial intelligence plays a crucial role in cultural heritage. Today, we face an overabundance of accessible data, which can undermine deep learning. In the past, acquiring knowledge required reading multiple books, often leading to discoveries beyond the initial topic. Now, instant access to information limits this organic process of cultural development. Similarly, the overwhelming presence of images online diminishes the sense of discovery and wonder. I remember seeing Prague for the first time as a child, without prior exposure to thousands of images online. Today, people know everything about a place before even arriving, and this reduces curiosity and the joy of exploration.

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Luca Mana – Museums must evolve beyond their original purpose and become cultural and social spaces, not merely places of historical narration but dynamic forums where the future is shaped through dialogue and engagement.

Luca Mana – The building housing our museum originally served as an Antonine monastery, a health checkpoint at the entrance to Turin, where monks assessed visitors’ physical condition before allowing entry. Today, we want to transform it into a cultural gateway to the city. Its location at the entrance of Via Po makes it ideal as a showcase for local excellence—not only in the visual arts but across gastronomy, music, literature, and all facets of cultural production.

Luca Mana – An intelligent museum is any space that inspires humans to imagine the future. I believe deeply in vision, in those who dare to imagine a world different from the one we currently inhabit. Museums play a fundamental role because, as Machiavelli said, human emotions remain constant throughout history. Therefore, history is the teacher of our actions, and by understanding the past, we can create a better future.

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Versione italiana

L’intelligenza museale, per proseguire sulla scia del tema dell’anno, non può prescindere da alcune categorie, quali lo spazio ed il tempo. Conoscere i luoghi e le collettività, su cui insistono le istituzioni museali, le evoluzioni di tali aspetti ed i correnti rapporti con il tessuto sociale e del territorio significa accedere ad una componente fondamentale del paradigma, con cui viene espressa tale intelligenza. Questo il motivo per il quale abbiamo dedicato una sezione al rapporto tra musei e territorio, che presenta, quale suo ospite d’esordio, il Museo Accorsi-Ometto di Torino.

A cura della redazione scientifica di Network Museum

Museo Accorsi – Ometto
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Luca Mana

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Orhan Pamuk
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Pietro Accorsi
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Luca Mana – Il Museo di Arti Decorative è uno spazio dedicato alla conservazione, valorizzazione e comunicazione di tutto ciò che riguarda l’arredo, la decorazione e l’abbellimento degli ambienti nel corso della storia. Il concetto di museo di arti decorative può abbracciare epoche diverse, dall’Antico Egitto alla Roma imperiale fino ai giorni nostri. Il nostro museo, in particolare, nasce dal lascito dell’antiquario Pietro Accorsi, figura di spicco nel mondo dell’antiquariato del Novecento. Accorsi lo volle nel suo testamento, e il suo assistente, Giulio Ometto, lo concepì inizialmente come museo d’impresa, legato all’attività antiquaria. Dopo la scomparsa di Ometto nel 2019, è emerso chiaramente che il museo doveva trasformarsi in un luogo completamente dedicato alla cultura, senza finalità commerciali, un vero e proprio tempio delle eccellenze locali, nazionali e internazionali, capace di raccontare la storia del territorio nel tempo.

Giulio Ometto
fonte: https://www.fondazioneaccorsi-ometto.it
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Luca Mana – A livello nazionale, il nostro rapporto con il sistema museale è positivo: spesso chiediamo opere in prestito per le mostre e, occasionalmente, prestiamo anche pezzi della nostra collezione. A livello cittadino, invece, il rapporto con il sistema pubblico è più complesso e problematico, perché le istituzioni pubbliche tendono a ostacolare la nostra attività piuttosto che supportarla. Tuttavia, con altre realtà private, nazionali e internazionali, collaboriamo positivamente.

Luca Mana – L’obiettivo è rendere il museo più inclusivo e partecipativo, garantendo l’accessibilità a tutti, anche a chi non possiede strumenti culturali adeguati. Personalmente, non credo che l’intelligenza artificiale abbia un ruolo significativo nella cultura, perché oggi soffriamo di un’accessibilità ai dati troppo immediata, che rischia di danneggiare la profondità della conoscenza. Un tempo, per trovare un’informazione, bisognava leggere diversi libri, accumulando cultura indirettamente. Oggi, invece, la facilità di accesso riduce questo processo di apprendimento. Lo stesso vale per le immagini: il bombardamento visivo su internet riduce il senso di scoperta e meraviglia. Un tempo, vedere per la prima volta una città come Praga era un’esperienza unica; oggi, si conosce già tutto in anticipo attraverso il web, e questo diminuisce la curiosità e il desiderio di apprendere.

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Luca Mana – I musei devono evolversi e diventare sempre più spazi culturali e sociali. Non devono limitarsi a raccontare il passato, ma devono trasformarsi in piazze dove si costruisce il futuro attraverso il confronto e la partecipazione.

Luca Mana – L’edificio che ospita il nostro museo era originariamente un convento antoniano, porta sanitaria di ingresso alla città di Torino, dove i monaci verificavano la salute di chi arrivava. Oggi, vogliamo trasformarlo in una porta culturale per la città, sfruttando la nostra posizione strategica su Via Po. Il museo deve diventare una vetrina delle eccellenze locali, non solo artistiche, ma anche gastronomiche, musicali e letterarie, ampliando il concetto di cultura a 360 gradi.

Luca Mana – Un museo intelligente è un luogo che stimola l’essere umano a immaginare il futuro. I musei hanno un ruolo fondamentale, perché la storia è maestra delle nostre azioni, come diceva Machiavelli. Solo attraverso la conoscenza del passato possiamo costruire un domani migliore.

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