I musei catalizzano da sempre interesse e desiderio di partecipazione, che a volte diventa fondamentale per la vita dell’istituzione stessa, a volte critico. La sezione Musei & Associazioni si propone di indagare questo rapporto.
A cura della redazione di Network Museum
Per chi, come noi, è abituato ad una quotidiana frequentazione degli spazi museali, è una immagine abituale, che, però, suscita sempre attenzione, stupore ed una tenera gioia. Giovani, vecchi, fidanzati mano nella mano, bambini tra le braccia dei genitori, studenti e professori, ricchi e poveri, provenienti da lontano o vicini di casa del museo: tutti seguono, quasi all’unisono, le indicazioni di guide, umane o tecnologiche, o di accompagnatori. Descriverli non è poi così facile: a volte sembrano gli archi obbedienti di una orchestra, a volte animali intenti a seguire compatti ciò che avviene attorno a loro, a volte, tutti, raccontano la tenerezza delle classi dell’asilo, un poco impacciati un poco stupiti al cospetto della vita, della bellezza, quasi increduli che sia proprio tutta per loro, per tutti e per ciascuno.
È proprio bello vederli, poi, tutti d’un tratto, col naso all’insù e le labbra un poco dischiuse, un po’ per la tensione muscolare un po’ per lo stupore, quello sì, da bimbi. E poi la meraviglia, che non può essere certamente contenuta. Ed allora un tastare fitto, vicino, intimo, per condividere con chi è più caro l’emozione, la soddisfazione di aver capito o di sapere e poter svelare, di incontrare faccia a faccia quanto si conosceva per sentito dire, per un documentario, per studi o per libri, qualcosa che trascende la nostra quotidianità e ci eleva oltre limiti, che, forse, non sapevamo ci costringessero così tanto. Quel “qualcosa” ci cambia. È così che si diventa, anche solo per poco, amici, parenti, fratelli di Giotto, di Michelangelo, di Leonardo, di Galileo, anzi ci sembra addirittura di esserli: noi e tutti quanti. Non so se ci avete mai fatto caso, ma quando si riunisce un gruppo di sconosciuti, quello è il momento in cui non si riesce a fare a meno di condividere, di socializzare, di scambiare una meraviglia con chi sino ad allora era un perfetto sconosciuto e se non parla la nostra lingua un ammiccamento, un sorriso, lo scuotere il capo come a sondare la veglia o il sogno, bastano a fare di un gruppo di individui giustapposti una collettività, che gode e gioisce.
Si inizia così, per poi rimanere talmente attratti, da voler rimanere a contatto con quegli oggetti, con quelle situazioni, con quelle epifanie di creatività e di genio, da nutrire sentimenti di cura, di affetto, di impegno, per molti, addirittura, di vocazione. Ed allora è un continuo incontrare il termine “Amici” abbinato a quello di musei, di gallerie, di siti di cultura. I codici e le leggi regolamentano tutta la nostra esistenza: parentele, matrimoni, fidanzamenti, ma non l’amicizia. Essa è libera e non può non esserlo, pena la sua morte. Essa è il risultato di una libera scelta, è come una farfalla, se la vuoi possedere non vola più. Ecco come la cultura rende umani, rende liberi, anche con questo suo potere di attrazione, che, sovente, e Platone ne converrebbe di certo, evolve in aggregazione.
Questo articolo desidera presentare ai nostri Colleghi una nuova sezione del nostro sito dedicata, appunto, alle forme aggregative, che gravitano attorno ai sistemi museali e culturali. Nascono dalla passione, dai sentimenti di “amicizia” e gratitudine verso ciò che si aveva provato durante una visita, magari col naso all’insù, e diventano collettività complesse, preziose per i musei e per chi li frequenta, veri e propri sistemi di catalizzazione di interesse e di fidelizzazione a beneficio del museo stesso.
Come tutte le collettività trascinano i pregi ed i difetti degli umani, che interagiscono in gruppo, ed è proprio questo che desideriamo mettere in evidenza. Cosa rappresentano veramente queste comunità? Come sono sostenute dagli enti museali e come gli stessi colgono vantaggi da queste simbiosi? Come si sviluppano i rapporti tra associazionismo culturale e le entità museali e professionali, tra e con le istituzioni, tra e con il pubblico?
Invitiamo, sin d’ora le associazioni ed i musei a proporsi per condividere la propria esperienza, che proporremo e studieremo assieme ai nostri lettori in questa nuova sezione.
Signori, si…apre!
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Titolo: “Con il naso all’insù”
Sezione: “Musei & Associazioni”
Autore: Network Museum
Ospite: –
Codice: INMNET2406041610MAN/A1
Ultimo aggiornamento: 04/06/2024
Pubblicazione in rete: 6° stagione, 04/06/2024
Proprietà intellettuale: INFOGESTIONE s.a.s
Fonte contenuti: Network Museum
Fonte immagine: https://www.artesvelata.it/cappella-scrovegni-giotto/
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