La mostra

“L’Uomo con la valigia”, una nuova prospettiva

La mostra è nata da un’idea piuttosto semplice: considerare il viaggio nella sua dimensione fisica, dando visibilità agli strumenti e agli oggetti che accompagnano da sempre il viaggiatore durante il percorso e attraverso lo spazio geografico. La mobilità implica infatti il confrontarsi con problemi concreti: scegliere abbigliamento e attrezzature adatte, usare questo o quel mezzo di trasporto, alimentarsi, mantenere la rotta prefissata, poter soddisfare le proprie occorrenze in un contesto estraneo. Il viaggiatore necessita quindi di un equipaggiamento specifico, funzionale alle proprie esigenze, compatto e miniaturizzato. E naturalmente di un contenitore portatile, dove stipare i suoi possessi e atto ad accompagnarlo durante le sue peregrinazioni: ovvero, di un bagaglio. “L’uomo con la valigia” ha voluto sviluppare appunto questo tema, troppo spesso ignorato dalla letteratura del settore. Del bagaglio, sia come involucro che come contenuto, sono stati messi in luce l’origine, la storia e l’evoluzione, ma anche le innumerevoli valenze pratiche, antropologiche e psicologiche che lo caratterizzano. Particolare risalto è stato dato inoltre all’intimo e spesso insospettabile rapporto che lega il bagaglio al suo proprietario. In quest’ottica, il concetto ha acquistato giorno dopo giorno prospettive più precise e profonde: a ben vedere, il bagaglio non è solo un inventario di cose utili, ma qualcosa di molto più complesso e legato ai bisogni più profondi dell’essere umano. Un oggetto davvero speciale, meritevole di un’attenzione particolare.

ll bagaglio, specchio del viaggiatore

Termine di derivazione militare, il bagaglio è innanzitutto elemento strategico, indispensabile corredo alla riuscita di un’impresa. Ma non solo: se si riconosce al viaggio, al di là del movimento fisico da un luogo all’altro, il carattere di forte esperienza emozionale, allora quando si abbandona la propria casa, per qualsivoglia ragione, si tende a portare con sé quegli oggetti che rappresentano i rassicuranti simboli del conosciuto e fungono da raccordo tra il mondo materiale e quello dello spirito. Il bagaglio, primo atto volontario della partenza diviene ponte tra la nostra vita precedente e quella nuova che ci attende altrove. In quest’ottica il suo contenuto si configura come una sorta di simulacro portatile della propria identità e cultura: il bagaglio è dunque lo specchio del viaggiatore. Ne sottolinea il carattere, lo stato sociale e di salute, i gusti, i mezzi economici, le aspettative e la meta del viaggio.

Impianto della mostra

Allo scopo di fornire una definizione esauriente ma allo stesso tempo concisa dell’argomento, si è scelto di concentrare l’indagine sul periodo compreso tra la metà dell’Ottocento e oggi, in una prospettiva principalmente eurocentrica (salvo un’importante digressione). Per ragioni di chiarezza ed efficacia espositiva si è data alla mostra una struttura modulare, suddivisa in cinque sezioni principali, organicamente collegate tra loro ma dotate ognuna di un ruolo autonomo.

1) Gli oggetti del Viaggiatore. I manufatti esposti rispondono a determinate necessità culturali e psicologiche, volte a neutralizzare l’ansia dell’ignoto: per non perdere la strada, non ammalarsi, non rinunciare ai comfort, non smarrire identità e immagine, proteggere i propri beni.

2)Bagagli d’altri Mondi, dedicata ai nomadi tuareg e in particolare ai bagagli della carovana sahariana, entità autosufficiente in un ambiente ostile.

3) Bagaglio e Viaggiatore, legati da un intimo e segreto rapporto. Sia un pellegrino, un businessman, un turista, un emigrante o un giovane globetrotter, ognuno ha il suo fardello, che lo identifica con precisione.

4) Il Bagaglio del Medioevo, coerente con l’allestimento museale permanente del Borgo.

5) Il Baule, speciale approfondimento sul bagaglio principe del viaggiatore fino all’avvento del trasporto aereo.

Completa l’esposizione il catalogo ragionato alla mostra. Alle tematiche del viaggio e del bagaglio è stato dedicato il sito internet L’uomo con la valigia.

I risultati

La mostra è stata ospitata da Fondazione Torino Musei e presentata al Borgo Medievale di Torino dal 14 febbraio al 27 giugno 2010, con grande successo di pubblico e di critica. I visitatori sono stati oltre 65.000 negli spazi a libero accesso e 30.000 con biglietto a pagamento. La mostra ha inoltre goduto di una vasta attenzione sui media: un centinaio di articoli e citazioni su riviste e quotidiani, vari passaggi radio-televisivi sulle principali reti nazionali e regionali, numerosissime presenze sul web.

Fonti e informazioni
www.luomoconlavaligia.it
www.lafeltrinelli.it/libri/paolo-novaresio/243696

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